Diocesi di Aversa
Parrocchia San Massimiliano Maria Kolbe
Via Pigna 24 Giugliano in Campania (NA)
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Il Santo patrono San Giuliano Martire
San Giuliano nativo della Dalmazia a quel tempo sotto il dominio romano , giovane e nobile di linguaggio e di bel aspetto e valoroso ufficiale delle milizie romane, giunto in Italia incontrò una truppa di soldati di Daciano (Proconsole della Città di Sora) nei pressi di Anagni e li salutò con queste parole “La Pace sia con Voi , o Fratelli“. Per questo saluto venne subito sospettato che fosse Cristiano, e venne subito interrogato, per vedere chi fosse e a quale religione appartenesse. “ Io sono Cristiano e chiunque voglio esortare di abbandonare il Culto dei Demoni sotto sembianza di Idoli , e di adorare invece il Vero Dio e suo Figliolo Gesù Cristo “ . La risposta dei Soldati non si fece attendere, presero Giuliano lo incatenarono per condurlo a Sora. Gli schiaffi , le villanie , ingiurie , e percosse non si fecero aspettare verso Giuliano, per i Romani era un istigatore , veniva a turbare l’ordine dell’Impero Romano , e quindi meritava qualcosa di più la Flagellazione .
Durante il cammino , Giuliano supplicava Dio che gli somministrasse forza dal principio fino alla fine del suo combattimento , Dio lo esaudì subito con una voce dal cielo dicendogli: ” non temere Giuliano io ti assisterò e ti darò fortezza per combattere virilmente e gloriosamente”. Giunti a Sora i soldati lo presentarono al Proconsole Daciano che ordinò subito che fosse rinchiuso in un orrendo carcere denominato le Tre Torri . Qui fu lasciato per sette lunghi giorni senza cibo e bevande , alla fine del settimo giorno , il proconsole ordinò che fosse portato davanti alla sua presenza , i soldati pensarono di trovare un cadavere in avanzata putrefazione, ma questo non accadde in quanto trovarono Giuliano pieno di vita con una gioia sul volto e con gli occhi che brillavano di una luce celestiale , erano gli effetti della divina provvidenza insieme al coro degli Angeli che avevano visitato e aiutato il giovane dalmata . Il Proconsole iniziò così a interrogare il giovane Giuliano dicendogli : non ti vergogni tu di aderire ad un Reo Crocifisso e di appartenere e seguire la sua abominevole setta , rispose Giuliano : per la Santissima Religione che tu falsamente chiami abominevole setta , eccomi pronto a dar la vita più tosto che venerare i tuoi falsi Dei , e veri Demoni , ne temo d’incorrere la disgrazia di Cesare per essere fedele a Dio e al Suo Figliolo Gesù Cristo per Sua immensa carità e per nostra comune salute. A tali voci il Proconsole pieno di rabbia comandò che fosse prima percosso con pugni e poi fosse steso sulla catasta , strumento a forma di tavola, su cui veniva legato il condannato per poi torturarlo, ma Giuliano attraverso le torture che subiva con le sue suppliche a Dio riuscì a lanciare ai presenti un messaggio …..ravvedetevi , o Fratelli né vogliate riporre le vostre speranze in quegli Idoli , che voi stessi con le vostre mani avete fabbricato , adorate quel Dio , che da niente ha creato il cielo e la terra . Quelle parole furono così efficaci che molte delle persone circostanti iniziarono a gridare il nome di Giuliano , i soldati visto ciò lo portarono subito in carcere . La mattina seguente Giuliano fu di nuovo interrogato dal Proconsole Daciano , ma il giovane Dalmata restò fermo sui suoi passi , a tale risposta Daciano comandò che fosse torturato con l’Eculeo, strumento di tortura a forma di cavalletto,su cui il condannato veniva a forza tirato e contorto. In quel momento le mani dei soldati che dovevano trucidare il corpo con l’eculeo si bloccarono e tutti rimasero meravigliati gridando al Miracolo . Ora mentre il Miracolo faceva il suo effetto sui soldati , da lontano arriva un messo a cavallo che porta la notizia che il Tempio di Serapide era crollato , la statua che rappresentava il Tempio si era frantumata e ridotta in polvere , tutti erano rimasti meravigliati , incantati , e la vergogna ricoprì il viso del Proconsole , e le persone attorno a grande inno gridavano il nome di Giuliano . Il Proconsole infuriato pronunziò l’orribile sentenza : Giuliano Mago della setta cristiana , disprezzatore degli Idoli ,e ribelle a Cesare sia portato alle rovine del Tempio e sia decapitato . Portato davanti alle rovine del Tempio , mentre il carnefice si accingeva a preparare la scure e si accingeva all’ultimo corpo, il Santo Martire piegò a terra le ginocchia e fece a Dio questa memorabile orazione: “ O Dio d’infinita clemenza io vi ringrazio , che concediate a me immeritevole un esito si nobile della vita, io vi supplico che con questo spargimento del mio sangue mi lavate cosi possa giungere alla Beatitudine del Vostro Regno . Ricevete vi prego in pace lo Spirito Mio ,e degnatevi per vostra immensa misericordia di ricordarvi di tutti quelli che ad onore del Vostro Santo nome faranno memoria del Martirio Mio .”Terminata l’orazione Giuliano sentì una voce da Cielo che lo assicurava e che era stato esaudito e che lo invitava al possesso dell’eterna Gloria , in quel momento il carnefice gli troncò la testa e l’anima volò via alla promessa beatitudine , fu seppellito in un luogo vicino il Tempio di Serapide dove oggi esiste una Chiesa dedicata al giovane Dalmata , il Martirio di Giuliano avvenne il 27 Gennaio 161 sotto l’Imperatore Antonino.
A distanza di 14 secoli, le sacre spoglie del Santo furono rintracciate dal Vescovo di Sora Mons. Girolamo Giovannelli e, con pompa solenne e con grande partecipazione del popolo, furono traslate nella chiesa di Santo Spirito in Sora il 6 aprile 1614. L' 11 aprile 1622 i cittadini della città di Giugliano inviarono a Sora una Delegazione, la quale ottenne dal Vescovo alcune reliquie del Santo, un osso del cranio e l'osso Fucile. queste reliquie furono così portate in processione solenne per le vie della città di Giugliano e il 15 maggio 1622 San Giuliano venne acclamato Patrono della città.
Al Santo fu dedicata nel 1631, la cappella detta del Tesoro nella chiesa di Santa Sofia e successivamente il quadro centrale della volta della chiesa di Santa Sofia, raffigurante il martirio di San Giuliano(1755), opera del pittore Nicola Cacciapuoti, cittadino di Giugliano.
Compatrona di Giugliano
Il culto della Madonna della Pace da parte dei giuglianesi deriva dalla leggenda popolare: il ritrovamento di una statuina raffigurante la Vergine, che secondo alcuni venne trasportata da Bisanzio in Campania, nei pressi di Cuma. La statuina venne trovata da due contadini che avevano dei buoi; quest'ultimi appena videro la statuina si inginocchiarono. La statua venne quindi trasportata a Giugliano, dove in seguito venne costruito il Santuario. Nel 1739 il Vaticano riconobbe la Madonna della Pace come Patrona meno principale di Giugliano e ne ordinò i festeggiamenti, che si tengono attualmente dalla Vigilia di Pentecoste fino alla domenica successiva.