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Lo schiaccianoci, op. 71

Suite dal balletto
Petr Ilic Cajkovskij

 

  1. Ouverture-miniature - Allegro giusto (si bemolle maggiore)

  2. Marcia - Tempo di marcia viva (sol maggiore)

  3. Danza della Fata dei confetti - Andante non troppo (mi minore)

  4. Danza russa [Trépak] - Tempo di trepak. Molto vivace (sol maggiore)

  5. Danza araba - Allegro (sol minore)

  6. Danza cinese - Allegro moderato (si bemolle maggiore)

  7. Danza dei mirlitons - (re maggiore)

  8. Valzer dei fiori - Tempo di valse (re maggiore)

Prima esecuzione: San Pietroburgo, Teatro Marijnskij, 19 marzo 1892
 

Cajkovskij iniziò la composizione a fine febbraio 1891, cominciando per il balletto, Lo Schiaccianoci, con l'abbozzo del Valzer dei fiocchi di neve. Una tournée concertistica negli Stati Uniti nel marzo successivo interruppe soltanto parzialmente la stesura. Di passaggio a Parigi, il musicista scoprì alcuni strumenti-giocattolo, fra cui i "tamburi conigli", oltre a rimanere affascinato dal timbro argentino della celesta, e decise di inserirli nella nuova partitura. Nel primo abbozzo, Lo schiaccianoci fu ultimato il 25  luglio 1891 ma, prima di dar corso all'orchestrazione dell'intero balletto, l'autore decise di estrapolarne alcuni numeri per la Suite sinfonica che diresse il 7 marzo 1892 a San Pietroburgo con esito trionfale.

 

La Suite comprende l'Ouverture miniature, introduttiva dello Schiaccianoci, la Marche (tratta dalla seconda scena del prim'atto), cinque Danse charactérìstiques (espunte con diverso ordine dal Divertissement, n. 12 del II atto), infine la Valse des fleurs (che nel balletto corrisponde alla scena n. 13 del second'atto, primo quadro).

 

L'Ouverture-miniature (Allegro giustoin 2/4) è un celeberrimo brano sinfonico curiosamente mancante di violoncelli e contrabbassi nell'organico strumentale ove soltanto due corni si uniscono ai legni. Alla prima idea si contrappone il secondo tema, tutto cantabile, dei violini contrappuntati dalle sincopi dei pizzicati. Il pezzo si conclude con un rapido crescendo, quasi a richiamare il senso di un'allegra ouverture classica.

 

La Marche (Tempo di marcia viva). Il timbro iniziale delle trombe, dei corni e dei clarinetti è di incredibile originalità; e a tale suono risponde un discendente andamento scherzoso e saltellante dei violini, contrappuntati dai pizzicati ascendenti dei bassi. La seconda idea è basata sulla rapidità delle semicrome che passano dai legni agli archi che lascia subito il passo al ritorno della prima idea in una sonorità dal finale fortissimo. Al centro vi è il regolare Trio su un tema ribattuto, che flauti e clarinetti da una parte e archi dall'altra si scambiano ripetutamente.

 

Nel Divertissement (n. 12), si susseguono sei numeri di danza, cinque dei quali sono diventati famosissimi come Danses caractéristiques, della Suite sinfonica diretta dall'autore sei mesi prima della presentazione dello Scbiaccianoci integrale. A differenza di quel che si verifica nel balletto, apre questa sezione della Suite la Danse de la Fée-Dragée (Danza della fata dei confetti): un pizzicato degli archi precede il suono cristallino e sottile della celesta a cui si contrappone il timbro cupo e misterioso del clarinetto basso (Andante non troppo in 2/4). Segue per contrasto la Danse russe Trépak(Molto vivace) dal ritmo travolgente, in cui il compositore introduce un tema popolare, sino al Prestissimo finale. Nel tempo di Allegretto in 3/8 si ascolta poi la Danse Arabe su un'idea musicale proposta dai legni e dai violini accompagnati da un leggero fremito ritmico del tamburino: qui Cajkovskij impiega ingegnosamente una ninna-nanna d'origine georgiana. Nella successiva Danse Chinoise (Danza cinese) in tempo Allegro moderato si ascolta il graffiante assolo dei flauti e dell'ottavino sullo staccato dei fagotti, con la risposta degli archi in pizzicato e di tutta l'orchestra, compresa la voce penetrante del glockenspiel, sino alla conclusione tronca su un rapido crescendo. Quindi la Danse des mirlitons propone l'ascolto evocativo di strumenti popolari infantili simili a rozzi flauti traversi, dal suono nasale: naturalmente il mirliton non viene impiegato in orchestra e una sonorità somigliante viene ricreata dalla melodia scherzosa dei tre flauti nel loro lungo assolo (Andantino in 2/4); in questa pagina si coglie appieno il leggero tocco della genialità cajkovskijana nella scrittura strumentale.

 

Corona la Suite sinfonica la Valse des fleurs (Valzer dei fiori), famosissima pagina da concerto (Tempo di Valse in 3/4) è il clamoroso saggio di bravura del sinfonista arrivato al dominio assoluto del suo strumento, cioè dell'orchestra intera.

  Ouverture-miniature               Marcia           Danza della Fata dei confetti   Danza russa [Trépak] 

     Danza araba                   Danza cinese                Danza dei mirlitons               Valzer dei fiori

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