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Quadri di un'esposizione

Modest Musorgskij
 

Promenade - Allegro giusto, nel modo rustico; senza allegrezza,

ma poco sostenuto

  • Gnomus - Sempre vivo

Promenade - Moderato comodo e con delicatezza

  • Il vecchio castello - Andante

Promenade - Moderato non tanto, pesante

  • Tuileries (Dispute d’enfants après jeux) - Allegretto non troppo, capriccioso

  • Bydlo - Sempre moderato pesante

Promenade - Tranquillo

  • Balletto dei pulcini nei loro gusci - Scherzino. Vivo leggiero

  • Samuel Goldenberg und Schmuyle - Andante

  • Limoges: Le marché - Allegretto vivo sempre scherzando

  • Catacombae: Sepulchrum Romanum - Largo

  • La cabane sur des pattes de poule - Allegro con brio, feroce

  • La grande porta di Kiev - Allegro alla breve. Maestoso. Con grandezza


Versione originale per pianoforte:
Composizione: Mosca, 12 Giugno 1874
Versione per orchestra di Maurice Ravel

Hartmann Chicks sketch for Trilby ballet edited
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 “Voglio non solo conoscere il popolo, ma del tutto affratellarmi ad esso” scriveva Musorgskij ed a questo motto restò fedele anche dopo aver perso ogni ricchezza familiare. Nel 1874 per onorare la memoria dell’amico architetto e pittore Viktor Hrtmann morto l’anno precedente, compone “Quadri di un’esposizione”, un’opera per pianoforte, ispirata ad una serie di opere dell’amico esposte a Pietroburgo.

La composizione si presenta come un percorso ideale in cui si alternano pagine descrittive (quadri) con brevi episodi musicali che indicano lo spostamento del visitatore da una sala all’altra (Promenade).

Nel 1922 Maurice Ravel trascrive per orchestra l’opera di Mousorgskij per farne una versione orchestrale. La geniale trascrizione di Ravel rispetta fedelmente lo spirito ed il testo dell’originale e comprende i 14 pezzi, di cui quattro sono costituiti da una “Promenade”.

Gnomus

Sempre vivo - Il protagonista del primo quadro è un essere repellente che si muove e si contorce sulle gambe rattrappite; il tono grottesco della rappresentazione sconfina nel demoniaco. Nella prima sezione si susseguono frasi con figure guizzanti e fulminee, chiuse da una pausa. Le singole frasi sono affidate ai legni ed agli archi gravi, alternati a note tenute dei corni, e concluse dagli archi acuti e dalle percussioni. La seconda sezione presenta un tema proposto prima da legni, archi pizzicati, note lunghe degli ottoni, xilofono e timpani, poi da celesta, arpa, glissando degli archi con note tenute del clarinetto basso e del corno. Dopo una ripresa del tema iniziale abbiamo la terza sezione affidata a tutti i legni con corni, su note d’appoggio di arpa, timpani e grancassa con interpolazioni del tema iniziale. Tutti i legni con trombe, tromboni e glissandi discendenti degli archi ci conducono alla ripresa della seconda parte. Ancora in evidenza sono legni e archi gravi (trilli e folate cromatiche), sui quali si appoggiano gli accordi discendenti di legni acuti, arpa, violini e viole pizzicati. L’intervento degli ottoni ci porta alla conclusione affidata alle scale dei legni e degli archi.

Bydlo

Sempre moderato pesante - “Bydlo” evoca un carro polacco trainato da buoi. Il carro incede faticosamente sulla scena con una melodia affidata alla tuba su un ostinato ritmico degli strumenti gravi. Nella sezione centrale il tema passa alla piena orchestra con un cospicuo apporto delle percussioni. Nella ripresa il tema viene attribuito ai legni. Il carro esce di scena in progressivo diminuendo lasciando l’eco sonora del suo passaggio.

Balletto dei pulcini nei loro gusci

Scherzino. Vivo leggiero - Questo quadro è uno Scherzino con Trio centrale. L’orchestrazione è un autentico gioco di prestigio per il velocissimo zampettare e pigolare di accordi. Nella prima parte sono chiamati in causa legni, arpa ed archi pizzicati. Nel Trio intervengono anche corni, celesta e tamburo. Nella seconda parte si aggiungono triangolo e piatti.

Limoges – Le marché (Il mercato)

Allegretto vivo sempre scherzando - Il settimo pannello evoca una scena di mercato con una mirabolante scrittura orchestrale, iridescente di timbri e colori. Nella prima parte i corni introducono un gioco vivacissimo tra archi e fiati. Nella seconda prosegue il gioco strumentale con un cospicuo apporto delle percussioni. La chiusa è a pieno organico.

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